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” L’ORA DELLE TENEBRE”

11 Settembre 2001: Terrore a New York – E’ iniziato un nuovo corso per la storia dell’umanità


Angoscia, dolore, tristezza, incredulità: le parole non sono sufficienti ad esprimere i sentimenti che hanno lasciato interdetta l’intera società civile dinanzi all’attacco terroristico perpetrato ai danni degli Stati Uniti e del mondo intero.

Se l’animo non fosse troppo inquieto il Silenzio dovrebbe regnare sovrano. Si tace dinanzi al Dolore: per rispetto, per solidarietà, per l’incapacità a spiegare il mistero dell’iniquità.

Quel silenzio, quasi irreale, che ieri accompagnava le parole del Pontefice in Piazza San Pietro: ” il cuore dell’uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia”.

Il Papa, esperto in Umanità, è andato subito all’essenziale, ha colto la vera chiave di lettura della nuova strage degli innocenti. E’ nel cuore dell’uomo o meglio nella sua mente, nel suo modo di rapportarsi con gli altri, nella sua cultura che vanno ricercate le cause della tragedia Americana. Lo scontro è ideologico-culturale, è religioso, come sempre è accaduto quando grandi eventi disastrosi generati dall’uomo hanno insanguinato le strade del mondo.

Molto spesso si è tesa la mano al mondo islamico in nome di un giusto dialogo interetnico e religioso, ma poco si è tenuto conto del fatto che, seppur in minoranza, c’è una faccia dell’Islam paragonabile, per collocazione cronologico-culturale, al Cristianesimo delle Crociate.

A ciascuno dei dirottatori non importava il costo in vite umane di quanto stavano facendo, non poteva importare, visto che la ricompensa era il martirio che secondo i Musulmani estremisti vuol dire Paradiso assicurato con un harem di ben 72 mogli e peraltro vergini!

Questa è la cultura con cui bisogna fare i conti. Questo è il presupposto per probabili inauspicabili nuovi gesti efferati. Il vero antidoto è la cultura del dialogo a partire da noi stessi! Quanto accaduto a New York è l’ultima e più grande onda concentrica la cui origine è nel profondo dei nostri cuori: là sono cadute da tempo le torri della comprensione, del rispetto, della solidarietà.

Stamani la CNN riferiva di un’insolita atmosfera a Manhattan , laddove lo stupore del cronista, al di là dell’apocalittico scenario, era suscitato dal fatto che per le strade la gente dialogava, si stringeva la mano, si abbracciava.

Forse il nostro qualunquismo, la nostra indifferenza, il nostro egoismo armano le mani di tanti Caino in giro per il mondo. Ci siamo svegliati da un sogno: quello di una convivenza pacifica, scoprendo di essere avvolti dalle maglie di una società parallela a quella cosiddetta civile, fatta di servizi segreti, poteri occulti, terrorismo di Stato.

Non sappiamo quando e come reagirà l’America. Sappiamo che dovrà farlo, ma ciò non sarà sufficiente se non ci si abituerà ad ascoltare di più il grido degli oppressi. Gli estremi della cieca opulenza e della disumana povertà hanno bisogno di un equilibrio. Questa è la vera sfida per l’uomo del terzo millennio.

PINO BARBAROSSA